Quanto valgono le esportazioni alimentari nel mondo?
In un mercato globalizzato e in rapida evoluzione il cibo rappresenta un settore importante: quanto ammontano le importazione e le esportazioni alimentari nel mondo?
L’accesso al cibo è uno tra i maggiori temi sui tavoli dei governi mondiali.
Negli ultimi decenni l’aumento della popolazione mondiale e l’adozione di uno stile di vita medio/occidentale da parte di un numero crescente di individui nel mondo (vedi Cina ed India) ha aumentato esponenzialmente la richiesta di cibo mondiale.
Possiamo vedere dalla tabella in basso relativa alle esportazioni di alimenti e dei prodotti agricoli, dai dati diffusi dalla La Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (United Nations Conference on Trade and Development, anche UNCTAD) che le quantità di esportazioni mondiali si sono triplicate dal 1995 al 2012 passate dai 360 miliardi di dollari ai 1050 miliardi. Interessante notare che paesi industrializzati hanno visto una crescita in pervenutale in linea con quella mondiale (vedi gli Stati Uniti o l’Australia). I paesi in via di sviluppo hanno invece visto un aumento maggiore.
La Cina ha quintuplicato le esportazioni passando da 10 a 50 miliardi; la Russia è passata da 0,8 miliardi a 13 con quasi un punto percentuale di aumento al totale delle esportazioni alimentari mondiali.
Il nostro paese ha visto un aumento delle esportazioni passate da 11,2 a 28,8 miliardi ma perdendo quota di mercato passati a 2.7 del 2012 rispetto al 3,1% del 1995.
Il grafico in basso ci da un idea delle esportazioni alimentari in miliardi di dollari.
Questa visualizzazione presenta l’ammontare delle esportazioni di alimenti per i maggiori paesi esportatori.
Per quel che riguarda le importazioni possiamo vedere nella tabella in basso che i maggiori importatori ci alimenti sono paesi industrializzati. Possiamo vedere che la Russia, a fronte dell’aumento demografico della classe media, è passata dal 9,9 miliardi a 35,9 così come gli Emirati Arabi Uniti (UAE) hanno aumentato le importazioni da 2 a 14,8 miliardi dovute alle politiche di ammodernamento e di immigrazione dovute alla sua collocazione geografica che ne fa un importante centro per il commercio.
L’Italia ha mantenuto stabile il numero di importazioni con una ripida impennata tra il 2010 e il 2012.
Qui i maggiori paesi importatori al netto.
Nel grafico qui in basso possiamo visualizzare quali alimenti vengono maggiormente esportati, con maggioranza di frutta e verdura, seguita dai cereali e carne.
Dai grafici in alto si può dedurre che i paesi occidentali hanno ridotto le loro produzioni dagli anni ’90 in poi e si è assistito ad un aumento delle esportazioni alimentari da parte dei paesi in via di sviluppo.
Nei paesi sviluppati è accaduto il contrario a causa della diminuzione degli impiegati nel settore primario pur avendo una domanda in aumento per prodotti a filiera corta e provenienti da produzioni biologiche che acquistano quote di mercato sempre maggiore.
Ma dove sta andando il mercato alimentare?
Prodotti agricoli sopra elencati consistono in: alimenti ed animali vivi; animali vivi diversi dagli animali della divisione 03, carne e preparazioni a base di carne, latticini e uova di uccelli, pesci, crostacei, molluschi e preparati; cereali e preparazioni a base di cereali, verdure e frutta, zucchero, preparati di zucchero e miele, caffè, tè, cacao, spezie, e loro manufatti, foraggi combinati per gli animali, vari prodotti e preparazioni alimentari.
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