Quanto è nutriente il cibo che consumi? | Infografica
Tutti conoscono l’importanza di mangiare frutta e verdura. Naturalmente non possiamo consumare cinque porzioni giornaliere come consigliato dall’OMS, ma ci si può sforzare nel mangiare una mela come spuntino al posto di biscotti o salatini pre-confezionati.
Ma quello che forse non sapete è che un sacco di prodotti freschi non sono così nutrienti come dovrebbero essere, il cibo che i nostri nonni mangiavano era molto più nutriente rispetto al cibo che consumiamo oggi.
Il cibo che compriamo oggi «ha perso una significativa percentuale di nutrienti rispetto a quello del 1960».
Può sembrare strano, ma è vero. A volte questo accade semplicemente perché il tempo che trascorre tra la raccolta del prodotto e il momento del cosmo è talmente ampio che il prodotto perde fattori nutrienti, immaginiamo la frutta che si muove sulle navi cargo come le banane.
Una volta raccolti, frutta e verdura perdono gradualmente umidità e sostanze nutritive, e si deteriorano in qualità.
Un mango colto due settimane fa non sarà così nutriente come un mango raccolto ieri.
In altri casi, frutta e verdura hanno perso nutrienti perché stiamo coltivando varietà differenti da quelle che eravamo abituati a produrre. Ad esempio, ci sono numerose varietà di pomodori coltivabili, ma oggi si preferisce piantare le varietà che produrranno il massimo rendimento per ettaro o maggiormente richieste dal mercato (tipo il pomodoro pachino). Naturalmente queste grosse estensioni monocolturali mettono in competizione le singole piante tra loro allo scopo acquisire la maggior quantità di nutrienti dal terreno. Per non parlare della perdita di biodiversità, ma questo è un’altro discorso.
Un’altra causa di perdita di nutrienti è chiamato “nutrient soil depletion” (depauperamento del terreno ndr). Questo significa che abbiamo già coltivato tanto sui terreni agricoli a disposizione e che abbiamo preso una grande quantità di nutrienti del terreno. A monte una delle cause principali è che non diamo abbastanza tempo al terreno di recuperare le sostanze nutritive che ne tiriamo fuori.
Questo accelera la naturale erosione dello strato superficiale del terreno, svuotando il terreno di azoto, minerali traccia che le piante utilizzano come nutrimento.
Non è possibile produrre cibo ricco di sostanze nutritive in suoli poveri di nutrienti.
Si può imparare qualcosa di più su cosa è cambiato nei nostri alimenti leggendo l’infografica in basso, realizzata da Mikelle Williams una ricercatrice dell’USANA.
Tutte queste informazioni possono sembrare allarmanti, ma non c’è niente di cui aver paura. Questo ci insegna che per poterci alimentare in modo salutare dobbiamo scegliere di mangiare molta frutta e verdura fresca ogni giorno prodotta localmente.
Si potrebbe anche prendere in considerazione piantare il proprio orto nel caso in cui si abbia la possibilità. Non solo sarà pieno di vitamine e minerali, ma si può sperimentare il piacere dell’autoproduzione e del sapore migliore che hanno i cibi frutto del proprio lavoro!
Di Emily Alaniz Articolo pubblicato su USANA.com – traduzione a cura del team di Rural Hub.