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Liminaria: transmedia storytelling e #smartrurality. Quando l’essenziale è invisibile agli occhi.

“La chiave sta nel riguardare i luoghi, nel duplice senso di aver riguardo per loro e di tornare a guardarli.”  Franco Cassano

È possibile raccontare attraverso il digital storytelling la bellezza di un territorio rurale come il Fortore beneventano? È stato quello quello il tentativo di Liminaria , un progetto di innovazione sociale (costruito intorno all’esperienza di sound landscaping delle due artiste Tessa Elieff e France Jobin) organizzato per dare nuova luce ai paesaggi culturali, fisici e sociali delle comunità rurali

Il suono, le tecnologie, i nuovi media rappresentano degli strumenti preziosi per descrivere un territorio rurale: l’universo digitalizzato nel quale viviamo quotidianamente può essere ormai rappresentato come un dominio di narrazioni complesse, in cui le tecniche di racconto di storie (lo “storytelling”) diventano potenti mezzi che possono essere utilizzati per dare nuova luce agli elementi che caratterizzano la storia e la cultura dei luoghi rurali in senso specifico: l’identità, le tradizioni, il paesaggio.

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La contemporaneità interconnessa riduce gli spazi ed annulla la differenza tra la modernità metropolitana e le aree rurali ancorate al passato, proiettando prepotentemente le esperienze innovative rurali nell’infosfera tramutandole in  elemento critico per ripensare nuove forme di futuro.

Le scelte di vita dei giovani che decidono di tornare nelle aree rurali, all’agricoltura, all’artigianato non sono più scelte private, di negazione della modernità. Diventano scelte politiche che ci indicano in maniera autentica modalità nuove di vivere, rivisitando i concetti di progresso e di innovazione.

Nei territori rurali stanno emergendo processi virtuosi di retroinnovazione che sono alla base  di profonde trasformazioni dei settori agroalimentare e manifatturiero che recuperano  conoscenze tradizionali dal passato miscelandole con tutti i contenuti e processi del sapere diffuso in rete. Indagare queste forme narrative è stato l’animo del workshop che con lo staff di RuralHub abbiamo avuto il piacere di coordinare all’interno del bellissimo progetto LIMINARIA  condotto con i compagni di ricerca e di vita neorural di INTERFERENZE   e TABULA RASA .   Una quattro giorni destrutturata e senza gerarchie dove 40 giovani locali  hanno appreso, giocando, modalità, tecniche ed approcci allo storytelling dedicato alla narrazione del territorio mediante piattaforme digitali. Un vero e proprio esperimento di “augmented rurality” focalizzato sull’uso consapevole e critico di metodi e strumenti digitali, una magia che ha trasformato “luoghi comuni” come facebook e twitter  in potenti strumenti utili a recuperare l’orgoglio locale raccontando i territori rurali e i suoi paesaggi umani.

Muniti di smartphone, tablet e fotocamere digitali i 40 giovani storyteller hanno affiancato il lavoro delle due artiste internazionali immergendosi nella conoscenza del territorio attraverso i volti, i suoni e le immagini di chi quel territorio lo abita e ne accresce il valore attraverso il proprio lavoro.

La narrazione è così partita dalla conoscenza delle piccole realtà produttive presenti sul territorio semplicemente raccontando con gli strumenti in live time quello che gli si presentava di fronte.

L’idea epistemologica che ha guidato questo esperimento è molto semplice: follow the medium, ovvero sfruttare le tecniche che naturalmente utenti e strumenti digitali utilizzano per organizzare lo spazio digitale nel quale sono immersi. Twitter, Facebook, Youtube ed Instagram sono state le piattaforme preferite per questo esperimento attraverso l’uso degli #hashtag (dei tag che fungono da collegamenti ipertestuali) e la loro possibilità di trovare e partecipare ad un flusso discorsivo legato ad un particolare argomento, magari già attivo in rete.

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Un quarto d’ora circa per attraversare i momenti salienti di questo primo esperimento: un tentativo che attraverso un viaggio intrapreso sulle strade e nelle storie fortorine ha prodotto un archivio di memoria locale altrimenti destinato a perdersi e che ha trovato spazio nel racconto del documentario video, realizzato da Antonello Carbone e musicato da Markus Fischer ed Enrico Coniglio.

All’interno di questo filmato sono presenti tutte le anime che hanno reso possibile la prima edizione di Liminaria: Rural Hub, Tabula Rasa, lo staff del festival Interferenze, Scafando e le comunità locali dei due comuni fortorini.

Ci sono i produttori che hanno aperto le porte delle loro aziende, i giovani studenti dei workshop di Alex Giordano, gli anziani che si sono raccontati a Isabella Pedicini, i suoni che sono stati catturati dalle due artiste sonore in residenza France Jobin (Canada) e Tessa Elieff (Australia), ma anche i paesaggi sonori di Raffaele Mariconte e Luca Buoninfante.

Uno stuolo di anime, di diversa provenienza geografica e con un background professionale altrettanto poliedrico, tutte chiamate a raccolta nell’esplorazione del Fortore e poi dai momenti conviviali resi possibili grazie alle amministrazioni di Molinara e San Marco dei Cavoti. In attesa della nuova edizione di Liminaria, che si svolgerà dal 1 al 6 giugno 2015 e che coinvolgerà anche il territorio di Baselice, spostando il baricentro verso l’Alto Fortore, nella convinzione che spesso l’essenziale è invisible agli occhi e che tecnologie ed artisti possono aiutarci a tracciare i confini dell’era postglobale.

Tracking borders per riscoprire l’importanza di determinare i confini tra quello che sapevamo già e quello che dovremo sapere.

@mantralex


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