Don Pasta

Don Pasta Live – La cucina italiana del nuovo millennio

23 aprile 2015 al Teatro Ghirelli di Salerno (ore 20.00), La cucina italiana del nuovo millennio di Daniele De Michele, in arte Don Pasta,  spettacolo multimediale “tra il teatro contemporaneo, le favole di un vecchio cantastorie e le disavventure di un cuoco maldestro, in cui si mescolano cucina salentina, musica, racconto popolare e immagini”.

Dj, economista, appassionato di gastronomia, per il New York Times, “uno (e per certi versi unico) dei più inventivi attivisti del cibo”. Don Pasta sul palco usa vinili e pentole contemporaneamente, mixer e minipimer per frullare musica e veloutés, Una consolle, un piano da cucina, fornelli e vinili, coltelli e Technics 1200. Il suo primo progetto, Food sound system è divenuto un libro, edito da Kowalski, e uno spettacolo multimediale in tournée in giro per il mondo da ormai dieci anni.

A questo ha fatto seguito nel 2009 Wine Sound System, sempre edito da Kowalski, tradotto anche in francese dal marzo 2011. Nel febbraio 2013 è stato pubblicato il suo terzo libro: La Parmigiana e la Rivoluzione. Nel 2014, infine, Artusi Remix (Mondadori). Collabora tra gli altri con Paolo Fresu, David Riondino, Daniele di Bonaventura. Scrive regolarmente per Slow Food, Repubblica, Left Avvenimenti e collabora con Smemoranda, Alias, Fooding, l’Università del Gusto di Slow Food, CasArtusi e Cultura gastronomica. Organizza a Roma il Festival Soul Food con Terreni Fertili e a Toulouse, dove vive, l’Academie des Cuisines Metisses. Lavora attualmente sul progetto Artusi Remix con Casartusi, sulla cucina popolare italiana.

In un paese fragile e sgretolato raccontare la cucina italiana del nuovo millennio significa andare a capire cosa sia cambiato nella cucina tradizionale, nella sua geografia, nelle sue testimonianze. Partire dall’Artusi significa fare una fotografia non solo della cucina Italiana, ma dell’Italia stessa.

Significa provare nel modo il più esaustivo possibile di mostrarne le complessità, le particolarità locali, la cultura secolare che c’è dietro ogni ricetta tradizionale.

Significa, quindi, verificare a più di un secolo di distanza dall’uscita dell’Artusi, come sia cambiata l’Italia nel frattempo.

Per raccontare l’Artusi nel nuovo millennio è indispensabile raccontare l’Italia del nuovo millennio: il precariato e la disoccupazione, le migrazioni in entrata e uscita, il fallimento delle utopie, i conflitti generazionali. Questo perché attraverso la cucina tutto ciò diventa tela di fondo e strumento di ricostruzione di una nuova identità italiana. Sapere cosa si sia conservato, cosa sia in mutamento, cosa si sia smarrito per sempre. (Don Pasta)

 

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